29 gennaio 2008

The Oil Drum | Peak water in Saudi Arabia

 

Leggo un articolo molto interessante dal blog "The Oil Drum".


The Oil Drum | Peak water in Saudi Arabia

Per chi non lo sapesse il concetto di "Peak Oil" è che la produzione di petrolio mondiale ha o sta raggiungendo il suo massimo e che in seguito a questo inizierà a diminuire, facendo si che la quantità di petrolio estratto diminuisca e il suo prezzo aumenti.
A quanto pare, l'Arabia Saudita (gioia e delizia dei nostri cuori) ha appena deciso di eliminare i sussidi all'agricoltura che l'avevano resa autosufficiente nella produzione agricola ed un esportatore.
Questo è incomprensibile, a meno che non si tenga conto che il 90% dell'acqua utilizzata in agricoltura proviene da fonti non rinnovabili e che è stato raggiunto e probabilmente superato da qualche anno il picco di estrazione.
Il governo saudita, quindi, prevede di basarsi interamente sulle importazioni dal 2016 in poi.
Teoricamente, l'Arabia Saudita potrebbe investire 200 Miliardi di $ USA nella costruzione di desalinizzatori per produrre l'acqua che le serve(*), dato che ha un surplus commerciale di 100 di $ USA all'anno. Ma la desalinizzazione richiede ingenti quantità di energia (4kW/m3 al meglio, attualmente) e quindi questo richiederebbe l'utilizzo di energia pari a circa il 3% della produzione attuale di petrolio. Il che non è saggio, in quanto lo stesso petrolio è una fonte non rinnovabile. D'altro canto, una simile necessità energetica richiederebbe l'uso di energia nucleare, che produrrebbe tutta una serie di problemi politici e renderebbe il regno dipendente dalle importazioni di uranio.

La situazione non è molto differente per altri paesi del Medio Oriente e del Nord Africa (come la Libia). Una possibilità sarebbe quella di usare energia solare per desalinizzare l'acqua, ma il costo sarebbe superiore a quello dell'opzione nucleare (nell'ordine di alcune centinaia di miliardi di $).

Questo potrebbe avere interessanti sviluppi:
1) L'Arabia Saudita e gli altri paesi del Medio Oriente avranno la necessità di spendere molto più denaro per importare cibo per tenere sotto controllo la popolazione, denaro che non potranno spendere in finanziamenti alla Jihad, alla Da'wa ed in armi.
2) Il costo della vita in quei paesi aumenterà di molto, limitando ulteriormente la fertilità e la crescita della popolazione.
3) Se le cose vanno molto male potremmo vedere una emigrazione di massa da quei paesi, se la popolazione inizia a non avere abbastanza da mangiare e/o se la situazione politica inizia a destabilizzarsi.
In questo caso si spera che la situazione politica in Europa sia ostile ad una loro immigrazione.

(*)supponendo che la popolazione smetta di crescere ulteriormente, cosa che non avverrà prima di un decennio o due - la fertilità media tra un decennio sarà al livello di sostituzione, ma la popolazione crescerà ancora comunque, per inerzia per un decennio o due dopo, prima di iniziare a crollare.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

tutto quello che scrivi è impregnato di ottimismo!
in realtà là non c'è niente...
e perciò stanno già occupando l'europa...
e figliano...
e fanno cambiare le nostre tradizioni(es : le recite scolastiche natalizie!)...
e tra una decina d'anni non ci sarà un'immigrazione di massa verso la quale l'europa sarà ostile...
semplicemente ci si rivolteranno contro, visto che sono già qua!
e faremo la fine degli indiani!
ma cavolo! fai un giro nelle grando città! sono piene!
come ho già scritto in giro, se non facciamo qualcosa adesso, dopo sarà troppo tardi!
vorrei tanto che quello che hai scritto sia vero!
soprattutto che l'europa sia ostile all'immigrazione!
per ora ho visto un ottimo decreto di maroni, bocciato proprio dall'europa...

ciao
marilena

Anonimo ha detto...

Non sono "loro" che fanno queste cose.
Sono i nostri governanti che gli permettono di farlo. Se avviene è colpa nostra che non facciamo abbastanza per impedirglielo.

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